Primo Principio
La rotazione del piede praticamente spontanea che si prova nell’entrare in curva sciando con tecnica Telemark è dovuta ad un fattore fisiologico naturale.
Nella fase di passo, dal momento in cui un arto inferiore inizia ad avanzare nella fase di scivolamento e quello arretrato spinge tramite il bacino, l’arto avanzato a livello della gamba (tibia) effettua una intrarotazione spontanea, creata dalla conformazione ossea del piatto tibiale ,dalla conformazione dell’articolazione tibio tarsica (caviglia), ma sopratutto dal differenziale di forza dei muscoli della cosiddetta zampa d’oca (parte interna del ginocchio), che sono il gruppo dei rotatori interni. Tutto questo dà luogo a una spontanea rotazione del piede. A tutto questo aggiungiamo il contributo importante l’arco plantare interno caratteristica della conformazione del piede.
Secondo Principio
A ogni modificazione della parte inferiore del corpo corrisponde una modificazione della parte superiore dello stesso
Stiamo in piedi, ci muoviamo tramite una combinazioni di azioni tra parte inferiore e superiore del corpo
Terzo Principio
L’anca è l’articolazione più’ vicina al baricentro è da quella che partono gli impulsi che caratterizzano I movimenti tipici del telemark
Tutti I movimenti, tutti gli impulsi partono dalle anche, per esempio non dai piedi. Percepire e/o visualizzare il movimento a partire dall‘inguine e non dalla caviglia.
Corollari
Primo corollario
Per mettere in pratica I tre Principi del Telemark (PDT) si deve ascoltare (concetto poco frequente oggi giorno, si preferisce parlare) osservare la dimostrazione, essere istruiti
Secondo corollario
Il valore del maestro sta nel proporre, dimostrare ma soprattutto suggerire come eseguire e proporre soluzioni
Terzo corollario
Ciò che non costa – sudore e denaro – non vale